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Questa Settimana

Una sentenza potrebbe costringere Trump a cambiare strategia sui dazi

Le principali notizie della settimana sull’economia globale e dal mondo delle imprese.

Nei mercati odierni in rapido cambiamento, l’utilità delle nostre analisi può fare la differenza.

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AUTORE

Jamie Coleman
Senior Strategist, Strategy and Insights Group

Settimana al 30 maggio 2025

A mezzogiorno di venerdì, i mercati azionari globali risultano al rialzo nella settimana per i nuovi sviluppi della saga sui dazi. Il rendimento dei Treasury decennali è sceso di circa 8 punti base dalla settimana scorsa al 4,42%, mentre il prezzo del greggio WTI è sceso di 0,50 dollari a 60,50 dollari al barile. La volatilità misurata dai contratti future del CBOE Volatility Index (VIX) è diminuita da 23,5 dello scorso venerdì a 20,15.

NOTIZIE MACROECONOMICHE

La Corte per il commercio internazionale degli Stati Uniti dichiara i dazi del Liberation Day illegali

Secondo una sentenza della Corte per il commercio internazionale (CIT) degli Stati Uniti, il Presidente Trump non ha la facoltà di imporre i dazi in conformità all’International Emergency Economic Powers Act. La sentenza prevede che l’amministrazione Trump provveda a bloccare l’imposizione dei dazi del Liberation Day entro 10 giorni. Il blocco comprende i dazi correlati al fentanyl e all’immigrazione imposti nei confronti di Cina, Messico e Canada. Giovedì pomeriggio, la Corte d’appello federale ha però sentenziato che i dazi possono restare in vigore finché non verranno esaminati i documenti presentati dal governo. Se il caso passasse alla Corte Suprema, l’amministrazione Trump sosterrebbe che la decisione del CIT danneggia la diplomazia del governo e si intromette nel potere esclusivo del Presidente Donald Trump di gestire gli affari con l’estero.

Nonostante la battuta d’arresto, l’amministrazione sta valutando altre opzioni per imporre dazi analoghi sulla base di norme esistenti, come la Sezione 122 della Legge sul commercio del 1974 che consente al presidente l’imposizione di dazi fino al 15% per 150 giorni per risolvere gli squilibri della bilancia commerciale. I dazi settoriali imposti in conformità alla Sezione 232 del Trade Expansion Act del 1962 su acciaio, alluminio e automobili resteranno in vigore.

Nella giornata di giovedì il Segretario del Tesoro Scott Bessent ha dichiarato che le trattative commerciali con la Cina sono ferme e che potrebbe essere necessario un intervento dei due Presidenti, Trump e Xi Jinping, per farle ripartire. In un post sui social media di venerdì mattina, Trump ha scritto che la Cina avrebbe violato l’accordo con gli Stati Uniti.

Stati Uniti e Unione Europea accelerano i negoziati commerciali

Prima della sentenza della corte di mercoledì sera, l’Unione Europea ha accettato di procedere con più rapidità nelle trattative commerciali con gli Stati Uniti. Di conseguenza, Trump rinvierà i dazi del 50% nei confronti della regione fino al 9 luglio. I funzionari dell’UE hanno dichiarato che i colloqui con i rappresentanti degli Stati Uniti sono stati proficui e che c’è il massimo impegno a trovare un accordo.

Consumi meno robusti secondo i dati rivisti sul Pil del 1° trimestre

L’economia statunitense nel primo trimestre ha riportato una contrazione dello 0,2% annuo, un dato leggermente più positivo della stima iniziale del -0,3%. I consumi personali sono saliti però dell’1,2% soltanto, in calo rispetto al precedente 1,8%: è un segnale di prudenza da parte dei consumatori americani. Le vendite finali agli acquirenti locali tengono al 2,5%.

Incontro tra Powell (Fed) e Trump

Il Presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, giovedì ha incontrato il Presidente Trump alla Casa Bianca. Secondo le dichiarazioni della Fed, hanno discusso di crescita, occupazione e inflazione. Powell ha evidenziato che le decisioni di politica monetaria dipenderanno dai dati in arrivo e dalle prospettive economiche. Ha inoltre sottolineato che la Federal Reserve stabilirà il proprio orientamento unicamente sulla base di analisi obiettive e non politiche. Secondo la Casa Bianca, Trump avrebbe detto a Powell che è un errore mantenere i tassi invariati poiché i tassi d’interesse elevati svantaggiano gli Stati Uniti rispetto alla Cina e ad altri Paesi. Dal verbale dell’incontro di maggio della Fed, pubblicato mercoledì, emerge che i funzionari ritengono di poter aspettare che si faccia chiarezza sulle prospettive dell’economia e che occorre cautela per via della forte incertezza.

PCE al ribasso in aprile, mentre diminuisce il deficit commerciale

L’indicatore dell’inflazione preferito dalla Fed è sceso ad aprile, dal 2,3% di marzo al 2,1% su base annua in termini complessivi, mentre il tasso core è sceso dal 2,7% rivisto al rialzo al 2,5% in vista degli effetti dei dazi. Il reddito personale è aumentato più del previsto il mese scorso, in aumento dello 0,8% rispetto al mese precedente, ma la spesa è salita dello 0,2% soltanto. Il deficit commerciale degli Stati Uniti è diminuito di ben il 46% ad aprile, e le importazioni sono scese del 20% circa rispetto al mese precedente per via dei dazi. Il deficit di aprile è di 87,6 miliardi di dollari, in calo rispetto a 162,3 miliardi di marzo. La bilancia commerciale in miglioramento dovrebbe sostenere una ripresa del Pil nel 2° trimestre.

IN BREVE

Secondo gli analisti di Goldman Sachs, i dazi faranno salire l’inflazione negli Stati Uniti del 2% in circa 18 mesi.

L’indice della fiducia dei consumatori del Conference Board è salito molto a maggio, da 85,7 di aprile a 98, superando tutte le stime degli economisti.

Trump ha dichiarato che gli Stati Uniti nei prossimi giorni potrebbero imporre nuove sanzioni contro la Russia: il Presidente russo Vladimir Putin starebbe “giocando col fuoco” poiché non si è impegnato seriamente a negoziare la fine della guerra in Ucraina. Mercoledì Reuters ha riferito che le condizioni di Putin per mettere fine alla guerra comprendono l’impegno scritto della Nato ad arrestare l’espansione ad est, il che significa bloccare l’adesione di tutte le ex repubbliche sovietiche, oltre a sancire la neutralità dell’Ucraina e a togliere le sanzioni nei confronti della Russia.

Nel discorso al parlamento canadese di Re Carlo III, il Primo ministro Mark Carney si è impegnato a condurre il Canada alla maggiore trasformazione economica dalla Seconda guerra mondiale. Il governo ha promesso tagli generalizzati alle imposte sul reddito, l’eliminazione dell’IVA su alcune nuove abitazioni e la creazione di un nuovo ente per la costruzione di abitazioni a prezzi più abbordabili.

Questa settimana Trump ha dichiarato che Fannie Mae e Freddie Mac conserveranno le garanzie governative implicite e che il governo avrà un ruolo di supervisione in caso di privatizzazione delle due società.

Da un sondaggio della Camera del Commercio dell’Unione Europea in Cina emerge che l’ostacolo principale per le aziende che operano nel Paese è il rallentamento dell’economia locale più che la guerra commerciale.

L’economia del Canada è cresciuta più rapidamente del previsto del 2,2% nel 1° trimestre, superando le stime di crescita dell’1,7%.

Sulla base di un sondaggio annuale della Federal Reserve tra le famiglie americane condotto lo scorso ottobre e pubblicato mercoledì, il 73% degli adulti è abbastanza soddisfatto della propria situazione finanziaria. Il dato è sostanzialmente invariato rispetto al 72% dell’anno precedente.

Gli Stati Uniti potrebbero limitare la vendita di software per progettare semiconduttori alla Cina.

Venerdì, Bloomberg ha riferito che la Banca Centrale Europea rafforzerà la vigilanza nei confronti delle esposizioni delle banche europee al mercato privato.

Gli utili trimestrali pubblicati da Nvidia mercoledì sono molto positivi e la domanda globale di infrastrutture di intelligenza artificiale resta robusta.

La banca centrale coreana ha tagliato il tasso d’interesse di 25 punti base al 2,5% e ha abbassato le stime di crescita del Pil della Corea del Sud allo 0,8% per quest’anno. La Reserve Bank della Nuova Zelanda questa settimana ha tagliato il tasso d’interesse ufficiale dello 0,25% al 3,25%; si tratta del sesto taglio consecutivo.

La turbolenza nel mercato del Tesoro degli Stati Uniti è in parte rientrata questa settimana, con una domanda robusta nelle aste di titoli a due, cinque e sette anni.

Il Fondo Monetario Internazionale questa settimana ha richiamato il Regno Unito per la scarsa produttività del lavoro.

L’OPEC+ starebbe valutando un aumento della produzione di petrolio oltre la soglia precedentemente discussa di 411.000 barili al giorno a partire da luglio.

LA PROSSIMA SETTIMANA

Lunedì: PMI non manifatturieri globali.

Martedì: indice dei prezzi al consumo nell’Eurozona, disoccupazione, ordini industriali negli Stati Uniti, sondaggio JOLTS sul lavoro.

Mercoledì: PMI dei servizi e composite globali.

Giovedì: incontro della BCE, costo unitario del lavoro negli Stati Uniti.

Venerdì: Pil e vendite al dettaglio dell’Eurozona, salariati escluso il settore agricolo negli Stati Uniti, disoccupazione in Canada.

 

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Fonti: MFS research, Wall Street Journal, Financial Times, Reuters, Bloomberg News, FactSet Research.

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