Azioni e rendimenti in calo per la debolezza del mercato del lavoro negli Stati Uniti
Le principali notizie della settimana sull’economia globale e dal mondo delle imprese.
Nei mercati odierni in rapido cambiamento, l’utilità delle nostre analisi può fare la differenza.
AUTORE
Jamie Coleman
Senior Strategist, Strategy and Insights Group
Settimana al 1° agosto 2025
A mezzogiorno di venerdì, nonostante gli utili robusti delle megacap tecnologiche americane, i mercati azionari globali risultano al ribasso nella settimana sulla scorta dei dati provenienti dagli Stati Uniti che segnalano una modesta stagflazione. Il rendimento dei titoli del Tesoro decennali è sceso di 18 punti base dalla settimana scorsa al 4,23%. Il prezzo del greggio WTI è salito di 2,50 dollari a 68,70 dollari al barile in vista delle sanzioni secondario imposte dagli Stati Uniti sul petrolio russo. La volatilità misurata dai contratti future del CBOE Volatility Index (VIX) è salita da 18,10 dello scorso venerdì a 19,60.
NOTIZIE MACROECONOMICHE
Brusca frenata dei salariati negli Stati Uniti
A luglio i salariati (escluso il settore agricolo) sono aumentati di 73.000 unità, meno del previsto, mentre i dati dei due mesi precedenti sono stati rivisti molto al ribasso per complessivi 258.000. Il tasso di disoccupazione è salito leggermente dello 0,1% al 4,2%. Alla notizia i rendimenti sono crollati, mentre aumenta la probabilità di nuovi tagli dei tassi d’interesse da parte della Fed più avanti durante l’anno. Tali sviluppi hanno spinto al ribasso sia il dollaro che il mercato azionario. È prevedibile che si intensifichino ulteriormente le pressioni del Presidente Donald Trump nei confronti del Presidente della Federal Reserve Jerome Powell affinché tagli i tassi.
La Fed mantiene i tassi invariati, non c’è fretta di ridurli
Per la prima volta dal 1993, due governatori della Federal Reserve, Christopher Waller e Michelle Bowman, hanno espresso parere contrario alla maggioranza del Federal Open Market Committee e hanno votato a favore di un taglio dello 0,25% per portare i fed fund tra 4,25% e 4,5%. Nonostante l’approccio dei due governatori, in conferenza stampa Powell è stato meno accomodante e ha detto che l’economia non sta andando come previsto, come se fosse frenata dalla stretta monetaria. Dopo tali dichiarazioni, le probabilità di un taglio dei tassi a settembre sono diminuite. Powell ha aggiunto che la Federal Reserve monitorerà gli effetti dei dazi sui prezzi dei beni essenziali, che potrebbero manifestarsi solo in una rettifica una tantum. Considerate le nuove dinamiche di domanda e offerta nel mercato del lavoro, la banca centrale americana presterà più attenzione al tasso di disoccupazione che alla variazione del numero di salariati non agricoli. Venerdì, Bowman e Waller hanno rilasciato due dichiarazioni separate a difesa del voto, dicendo che l’FOMC dovrebbe guardare oltre il modesto aumento dell’inflazione una tantum correlato ai dazi, e hanno aggiunto che anche rinviare troppo i tagli ai tassi per i segnali di indebolimento della domanda di manodopera comporta dei rischi.
Verso gli accordi commerciali con gli Stati Uniti
L’accordo commerciale della scorsa settimana con il Giappone rappresenta un modello per ulteriori intese annunciate questa settimana poco prima della scadenza del 1° agosto, tra l’altro con l’Unione Europea e la Corea del Sud. L’accordo prevede un dazio base del 15% e l’impegno a investire negli Stati Uniti, nonché l’impegno ad acquistare grandi quantità di energia dagli americani. L’UE ha promesso di investire 600 miliardi di dollari negli Stati Uniti, la Corea del Sud 350 miliardi di dollari. L’Europa acquisterà energia dagli Stati Uniti per 750 miliardi di dollari nei prossimi tre anni, la Corea del Sud per 100 miliardi di dollari. Gli aeromobili europei sono esenti dai dazi americani. Trump ha concesso al Messico un’estensione dei dazi di 90 giorni mentre i negoziati continuano, e dovrebbe fare lo stesso con la Cina. Il Brasile invece subirà dazi del 50%, tranne che su aerei, energia e succo d’arancia. L’India dovrà affrontare invece dazi del 25%, oltre alle possibili sanzioni correlate all’importazione di petrolio e armi dalla Russia. Gli iPhone prodotti in India saranno esenti dai dazi. Questa settimana Trump ha dichiarato che sarà difficile trovare un accordo col Canada a causa del suo sostegno allo stato palestinese. Le importazioni dal Canada che non sono conformi all’USMCA saranno soggette a dazi del 35%.
Giovedì sera la Casa Bianca ha annunciato l’imposizione di dazi nei confronti dei Paesi che non hanno sottoscritto un accordo con gli Stati Uniti, dal 10% per le isole Falkland al 41% per la Siria. La Svizzera dovrà pagare dazi sorprendentemente elevati del 39%. I dazi entreranno in vigore il 7 agosto.
L’economia statunitense nel 2° trimestre è cresciuta più rapidamente del previsto
Da un primo esame del Pil USA del 2° trimestre emerge che l’economia è cresciuta del 3%, più rapidamente del previsto, gli Stati Uniti a giugno hanno riportato un deficit commerciale inferiore alle stime per 86 miliardi di dollari, inferiore di oltre 10 miliardi rispetto al mese precedente. Per quanto il dato complessivo sia positivo, i consumi sono stati sotto tono, in aumento dell’1,4% soltanto su base annualizzata. Nel 1° trimestre si è registrata una contrazione dell’economia dello 0,5% annuo, gli importatori si sono infatti affrettati a fare scorta di merci in vista del Liberation Day. Nel 2° trimestre c’è stata invece un’inversione di tendenza.
IN BREVE
L’ultima tessera del puzzle dell’inflazione negli Stati Uniti a giugno è arrivata questa settimana: il dato core è salito dello 0,3% su base mensile e del 2,8% su base annua. Il dato annuale appare leggermente migliore del previsto.
Gli indici PMI globali del settore manifatturiero sono apparsi eterogenei a giugno.
Economia |
PMI manifatturiero |
Stati Uniti (ISM) |
da 49,0 a 48,0 |
Eurozona |
da 49,5 a 49,8 |
Regno Unito |
da 47,7 a 48,0 |
Giappone |
da 50,1 a 48,9 |
Cina |
da 49,7 a 49,3 |
Trump ha intensificato le pressioni sulla Fed, il Presidente vuole che i Governatori spingano Powell a tagliare i tassi.
Il Politburo cinese si è riunito questa settimana, non ha però autorizzato nuovi stimoli, bensì ha puntato a ridurre l’eccesso di capacità industriale per combattere la deflazione.
Questa settimana il Presidente Trump ha dichiarato che la Russia ha fino all’8 agosto per concordare il cessate il fuoco con l’Ucraina, altrimenti saranno applicate le sanzioni secondarie.
La Cina ha lanciato questa settimana il primo programma nazionale di sussidi all’infanzia al fine di incrementare le nascite. Secondo quanto riferito dall’agenzia stampa Xinhua lunedì, il governo darà alle famiglie l’equivalente di 500 dollari all’anno per ogni bambino con meno di tre anni.
Il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al rialzo le stime di crescita globale nel 2025 al 3%, rispetto al 2,8% di aprile. Le stime per gli Stati Uniti sono state riviste dall’1,8% all’1,9%, mentre quelle per l’Eurozona sono passate dallo 0,8% all’1% e quelle per la Cina dal 4% al 4,8%.
I nuovi posti di lavoro secondo il sondaggio JOLTS sono diminuiti da 7.712.000 di maggio a 7.437.000 di giugno. La percentuale dei nuovi posti di lavoro scende dal 4,6% al 4,4%, mentre licenziamenti e dimissioni sono stabili rispettivamente all’1% e al 2%.
L’amministrazione Trump questa settimana ha annunciato che renderà meno rigide le norme sui gas a effetto serra, in controtendenza rispetto alla regolamentazione introdotta da Obama.
Nel 2° trimestre il Pil dell’Eurozona è salito dell’1,4%, ovvero più del previsto.
Mercoledì la Banca del Canada ha mantenuto i tassi di interesse invariati al 2,75%. L’istituto prevede un rallentamento dell’inflazione e potrebbe tagliare i tassi qualora le condizioni lo consentissero.
La banca centrale giapponese ha mantenuto i tassi invariati allo 0,5, ma ha rivisto al rialzo le stime inflazionistiche per l’esercizio dal 2,2% al 2,7%, alimentando le voci che i tassi si alzeranno ora che l’incertezza commerciale è diminuita.
Trump ha imposto un dazio universale del 50% sulle importazioni di semilavorati in rame, escluso il rame raffinato.
L’indice del costo dell’occupazione USA è invariato nel 2° trimestre, in aumento dello 0,9%.
Per contribuire alla riduzione del deficit di bilancio del Paese, il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti sta considerando una completa revisione del sistema dei brevetti. I funzionari stanno valutando una tassa tra l’1% e il 5% sul valore complessivo del brevetto, e ciò potrebbe far salire moltissimo i costi, secondo quanto riferito dal Wall Street Journal.
NOTIZIE SUGLI UTILI
Circa il 70% dei costituenti dell’indice S&P 500 ha pubblicato i risultati del 2° trimestre 2025. Secondo FactSet, gli utili per azione (che abbinano i dati già pubblicati e le stime per le imprese che non li hanno ancora resi noti) sono saliti del 10,3% circa rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. Le vendite complessive sono salite del 6% rispetto all’anno precedente.
LA PROSSIMA SETTIMANA
Lunedì: ordini di beni durevoli negli Stati Uniti.
Martedì: PMI non manifatturieri globali, indice dei prezzi alla produzione nell’Eurozona.
Mercoledì: vendite al dettaglio dell’Eurozona.
Giovedì: produttività non agricola, costo unitario del lavoro negli Stati Uniti.
Venerdì: disoccupazione in Canada.
Restare concentrati sull’obiettivo e diversificare
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Le opinioni espresse in questo articolo sono le opinioni di MFS e possono cambiare in qualsiasi momento. Le stime non possono essere garantite.
I rendimenti passati non sono garanzia dei risultati futuri.
Fonti: MFS research, Wall Street Journal, Financial Times, Reuters, Bloomberg News, FactSet Research.