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Questa Settimana

Una “grande e bella legge”, progressi sul fronte commerciale, mercati azionari al rialzo grazie ai dati robusti

Le principali notizie della settimana sull’economia globale e dal mondo delle imprese.

Nei mercati odierni in rapido cambiamento, l’utilità delle nostre analisi può fare la differenza.

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AUTORE

Jamie Coleman
Senior Strategist, Strategy and Insights Group

Settimana al 3 luglio 2025

A mezzogiorno di giovedì, i mercati azionari globali sono saliti a livelli record grazie ai dati economici molto positivi negli Stati Uniti, alla probabile approvazione della legge sulla riconciliazione del bilancio e ai progressi fatti sul fronte commerciale. Da venerdì scorso il rendimento dei titoli del Tesoro decennali è salito di 8 punti base al 4,34%, ora che sono diminuite le probabilità di un taglio dei tassi da parte della Fed nel breve termine. Il prezzo del greggio WTI è salito di 1 dollaro a 66,60 dollari al barile. La volatilità misurata dai contratti future del CBOE Volatility Index (VIX) è scesa da 18,7 della scorsa settimana a 18,1.

NOTIZIE MACROECONOMICHE

Numero dei salariati ben oltre le attese negli USA

Gli economisti si aspettavano un aumento della disoccupazione e un calo dei nuovi posti di lavoro, invece a giugno i posti di lavoro negli Stati Uniti sono aumentati di 147.000 unità, più del previsto, sulla scorta della revisione al rialzo di 16.000 posti di lavoro nei due mesi precedenti dopo una serie di ribassi. Il tasso di disoccupazione è sceso al 4,1%, il minimo da febbraio, rispetto al previsto aumento al 4,3%. Il reddito medio orario è aumentato del 3,7% soltanto rispetto all’anno precedente, in calo rispetto al 3,8% di maggio, mentre la media delle ore settimanali di lavoro è scesa dello 0,1% a 32,1 ore. Dopo la pubblicazione del rapporto, le probabilità di nuovi tagli dei tassi da parte della Fed sono immediatamente diminuite, dai 2,6 tagli previsti mercoledì a meno di 2 tagli entro fine anno.

La grande bella legge verso l’approvazione

Dopo essere stata approvata dal Senato martedì, la legge sulla riconciliazione del bilancio dovrebbe essere approvata dalla Camera dei Rappresentanti quando il leader della minoranza Hakeem Jeffries finirà il suo lunghissimo discorso volto a ritardare il voto. La legge ha superato un ostacolo procedurale giovedì mattina e ora andrà al voto. Tra le disposizioni favorevoli al mercato ci sono la detrazione del 100% degli investimenti fissi interni in impianti manifatturieri e il credito d’imposta immediato e permanente per gli investimenti in ricerca e sviluppo.

Trump annuncia l’accordo commerciale con il Vietnam

Mercoledì il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato che è stato trovato un accordo commerciale con il Vietnam. Le esportazioni verso gli Stati Uniti saranno soggette a un dazio del 20%, mentre alle merci in transito dalla Cina sarà applicato un dazio del 40%. L’accordo viene visto come un possibile modello per le negoziazioni con altri Paesi nella regione, con dazi superiori alla soglia minima del 10% ma inferiori ai livelli elevati del Liberation Day. Alla notizia, le aziende di calzature, abbigliamento e retail con un’esposizione alle importazioni del Vietnam hanno guadagnato. A inizio settimana, Trump ha minacciato l’imposizione di dazi elevati al Giappone a seguito del rifiuto del Paese di importare riso dagli Stati Uniti. Trump ha detto che dubita che si possa giungere a un accordo. Lunedì il Presidente ha dichiarato che non pensa di dover prolungare i negoziati commerciali oltre il 9 luglio. Il Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, giovedì ha dichiarato che l’Unione Europea punta a un accordo di principio sugli scambi commerciali con gli Stati Uniti. Sempre giovedì, il Segretario del Tesoro degli Stati Uniti Scott Bessent ha avvertito che, se qualche Paese tirasse i negoziati per le lunghe, i dazi potrebbero tornare ai livelli del 2 aprile. Bessent incontrerà i negoziatori dell’UE giovedì.

Powell: non si può escludere un taglio a luglio

Parlando al Forum annuale delle banche centrali organizzato dalla BCE a Sintra, in Portogallo, martedì il Presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha ripetuto che l’istituto resta in attesa poiché prevede un aumento dell’inflazione dovuto ai dazi durante l’estate. Powell ha però aggiunto che non si può escludere un taglio dei tassi già a luglio. Dato che la decisione della Fed dipenderà dai dati, tutto è possibile. Tuttavia, sulla scorta dei dati sul mercato del lavoro più robusti del previsto pubblicati giovedì, la Fed probabilmente continuerà con l’approccio attendista per tutta l’estate.

IN BREVE

Gli indici PMI globali sono aumentati leggermente a giugno durante una stasi della guerra commerciale.

Paese o regione

PMI manifatturiero

PMI servizi

PMI composito

Stati Uniti (ISM)

da 48,8 a 49,0

da 49,9 a 50,8

n.d.

Eurozona

da 49,4 a 49,5

da 49,7 a 50,5

da 50,2 a 50,6

Regno Unito

da 46,4 a 47,7

da 50,9 a 52,8

da 50,3 a 52,0

Giappone

da 49,4 a 50,1

da 51,0 a 51,7

da 50,2 a 51,5

Cina

da 49,5 a 49,7

da 50,3 a 50,5

da 50,4 a 50,7

Il Canada ha abbassato l’imposta sulle vendite digitali nel tentativo di far ripartire i negoziati commerciali con gli Stati Uniti.

Negli Stati Uniti la decisione della Corte Suprema della scorsa settimana, che limita le ingiunzioni nazionali emesse da tribunali locali, dovrebbe ridurre il peso normativo per le imprese. Precedentemente, un unico giudice federale poteva emettere un’ingiunzione nazionale bloccando di fatto una legge o un ordine esecutivo per tutte le imprese e i cittadini, indipendentemente dalla loro partecipazione diretta nella causa.

Questa settimana Bloomberg ha riferito che l’Unione Europea sarebbe disposta ad accettare il dazio universale del 10% proposto da Trump, ma con qualche esenzione, e vorrebbe che gli Stati Uniti si impegnassero ad abbassare i prezzi per i settori chiave, tra cui farmaceutico, alcolici, semiconduttori e velivoli commerciali.

L’indice Tankan, che misura il sentiment delle imprese per le grandi aziende manifatturiere, è salito da 12 nel 1° trimestre a 13 nel 2° trimestre.

L’indice dei prezzi al consumo preliminare nell’Eurozona è salito dall’1,9% di maggio al 2% a giugno, in linea con il target della Banca Centrale Europea.

I posti di lavoro disponibili negli Stati Uniti a maggio sono aumentati inaspettatamente al 4,6% dal 4,4% di aprile.

Martedì è fallito il tentativo di ridurre di 5 miliardi di sterline la spesa previdenziale nel Regno Unito, per cui aumentano le pressioni sul governo affinché colmi il buco dei conti pubblici. I rendimenti sono saliti e la sterlina è scesa dopo che, mercoledì mattina, il Primo ministro Keir Starmer ha espresso il suo sostegno al Cancelliere Rachel Reeves senza troppa convinzione.

La disoccupazione nell’Eurozona è salita leggermente dal 6,2% di aprile al 6,3% a maggio.

Il Parlamento europeo lunedì discuterà una mozione di sfiducia nei confronti del Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. Il voto è previsto per giovedì, ma il tentativo sembra avere scarse probabilità di successo.

L’Iran questa settimana ha annunciato che sospenderà la collaborazione con l’IAEA e non consentirà agli ispettori internazionali di accedere ai siti nucleari per la valutazione dei danni. L’Iran fa parte del Trattato di non proliferazione che obbliga il Paese ad accettare le ispezioni dell’IAEA.

Dal verbale dell’incontro di giugno della BCE emerge la preoccupazione che un euro forte possa rendere la vita più difficile agli esportatori europei. I funzionari della BCE hanno espresso tali timori anche al forum annuale di Sintra di questa settimana.

Secondo quanto riferito dal Wall Street Journal giovedì, gli Stati Uniti hanno tolto alcuni vincoli all’esportazione in Cina di software per la progettazione di chip. La notizia arriva dalle tre aziende che stanno lavorando per ripristinare l’accesso ai prodotti vietati recentemente. Secondo altri rapporti, gli Stati Uniti hanno dato il via libera alla ripresa delle esportazioni di etano verso la Cina.

Questa settimana, il Segretario del Tesoro Bessent ha spiegato che, ai rendimenti elevati correnti, non avrebbe senso aumentare le vendite di titoli del Tesoro a più lunga scadenza, al contrario il governo potrebbe fare maggiore affidamento sull’emissione di titoli a più breve termine. Wall Street aveva previsto un aumento delle emissioni a lungo termine.

LA PROSSIMA SETTIMANA

Lunedì: vendite al dettaglio dell’Eurozona.

Martedì: decisione sui tassi della banca centrale australiana, aspettative inflazionistiche della Federal Reserve di New York.

Mercoledì: si conclude la pausa di 90 giorni per i dazi, verbale dell’FOMC di giugno.

Giovedì: indice dei prezzi al consumo nell’Eurozona.

Venerdì: Pil del Regno Unito, produzione industriale, tasso di disoccupazione in Canada.

 

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Fonti: MFS research, Wall Street Journal, Financial Times, Reuters, Bloomberg News, FactSet Research.

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