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Non si possono accelerare i tagli ai tassi. Bisogna avere pazienza.

Le principali notizie della settimana sull’economia globale e dal mondo delle imprese.

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Settimana al 5 aprile 2024

A mezzogiorno di venerdì i mercati azionari globali risultano al ribasso nella settimana sulla scorta del rialzo dei tassi di interesse e dell’aumento del prezzo del petrolio. Il rendimento dei Treasury decennali è salito di 16 punti base rispetto a una settimana fa al 4,38%, mentre il prezzo del greggio WTI è aumentato di circa 5 dollari attestandosi a 87 dollari al barile. La volatilità misurata dal CBOE Volatility Index (VIX) è salita da 12,9 a 16,5.

NOTIZIE MACROECONOMICHE

Mercato del lavoro ancora solido negli Stati Uniti

I salariati non agricoli negli Stati Uniti a marzo sono aumentati più del previsto a 303.000, mentre i salariati per i due mesi precedenti sono stati rivisti al rialzo di 22.000 unità. Il tasso di disoccupazione è diminuito dello 0,1% al 3,8%. Il reddito medio orario è in linea con le previsioni, in aumento dello 0,3% su base mensile e del 4,1% su base annua. Sulla scorta del rapporto molto positivo è diminuita la probabilità che la Federal Reserve tagli i tassi a giugno; ora si prevede un primo taglio a settembre, anziché a luglio come era previsto prima della pubblicazione dei dati. Oggi i mercati si aspettano meno tagli ai tassi nel 2024 rispetto ai tre stimati dai funzionari della banca centrale americana. Il rendimento decennale dei titoli del Tesoro è aumentato di circa 7 p.b. e si è avvicinato al limite massimo del range intorno al 4,4%.

Stati Uniti: il rallentamento dei servizi compensa il rimbalzo del manifatturiero

I dati sorprendentemente positivi dell’ISM manifatturiero pubblicati lunedì hanno riacceso i timori del mercato che l’economia americana sia troppo forte per spingere la Fed a tagliare i tassi nel breve termine o a operare i tagli che gli investitori avevano previsto. L’indice manifatturiero è salito a 50,3 a marzo da 48,3 di febbraio, la prima espansione del settore da settembre 2022. Anche i nuovi ordini sono in aumento mentre l’indice dei prezzi pagati è balzato da 52,5 a 55,8, rinfocolando i timori inflazionistici.
I dati relativi al più ampio settore dei servizi, pubblicati mercoledì, appaiono più favorevoli, in calo da 52,6 di febbraio a 51,4 di marzo. I prezzi pagati sono scesi da 58,6 a 53,4, il livello minimo in quattro anni. Tali dinamiche hanno raffreddato i timori che i tagli ai tassi vengano rinviati per mesi, mentre i dati molto positivi sull’occupazione di venerdì li hanno riacutizzati.

Powell imperterrito di fronte alla volatilità dell’inflazione, più indecisi Kashkari e Logan

Il Presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha tranquillizzato i mercati: la volatilità dell’inflazione non cambierà la prevista traiettoria dei tagli ai tassi. Mercoledì Powell ha commentato che è ancora troppo presto per dire se il recente aumento dell’inflazione sia più che temporaneo. I dati non cambiano in misura sostanziale il quadro generale, ha aggiunto, e non crede che l’inflazione stia risalendo.
Il Presidente della Fed ha spiegato che, in base alle prospettive attuali, i tagli ai tassi probabilmente avverranno quest’anno e gli interventi saranno decisi di volta in volta. Giovedì pomeriggio le dichiarazioni meno accomodanti del Presidente della Federal Reserve Bank di Minneapolis, Neel Kashkari, hanno agitato i mercati. Kashkari ha infatti messo in dubbio la necessità di tagliare i tassi, considerata la tenuta dell’economia, e ha sollevato la possibilità che quest’anno non ci sia alcun taglio. Tali dichiarazioni, unitamente al rialzo del prezzo del petrolio per via dell’intensificarsi delle tensioni in Medio Oriente, hanno scatenato un’ondata di avversione al rischio: l’indice S&P 500 è sceso del 2% circa rispetto al massimo infragiornaliero di giovedì. Venerdì mattina, dopo la pubblicazione del rapporto sull’occupazione, il Presidente della Fed di Dallas Lorie Logan ha detto che è “troppo presto” per pensare a un taglio dei tassi.

Si intensificano le tensioni in Medio Oriente

Lunedì un attacco aereo israeliano ha demolito il consolato dell’Iran in Siria, uccidendo due generali e cinque ufficiali iraniani secondo i funzionari dell’Iran, in base a quanto riportato da Associated Press. Sembra che Israele voglia intensificare gli attacchi contro i militari iraniani che appoggiano i gruppi militanti che stanno combattendo a Gaza e lungo il confine con il Libano. Giovedì, le forze di difesa israeliane hanno disturbato i segnali GPS intorno a Tel Aviv e in altre aree del Paese per ostacolare le rappresaglie aeree da parte dell’Iran o dei suoi alleati. Israele ha anche richiamato i riservisti della difesa aerea e sospeso temporaneamente le licenze per tutte le unità dell’esercito. Sulla scorta dell’intensificarsi delle tensioni, giovedì il prezzo del Brent ha superato i 90 dollari. Sempre giovedì, il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha chiesto il cessate il fuoco immediato a Gaza. Secondo la Casa Bianca, Biden avrebbe detto chiaramente al Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, che la politica americana dipenderà dagli interventi di Israele per migliorare la situazione umanitaria a Gaza.

IN BREVE

Il vicepresidente per la supervisione della Fed, Michael Barr, mercoledì ha dichiarato che il sistema bancario degli Stati Uniti resta solido e resistente, nonostante l’istituto stia monitorando le perdite non realizzate delle banche e la loro esposizione al settore immobiliare commerciale. Barr ha aggiunto che ci vorrà tempo prima che si risolvano i problemi nel mercato immobiliare degli uffici.

Il patrimonio dei fondi del mercato monetario negli Stati Uniti, secondo l’Investment Company Institute, nella settimana al 3 aprile ha toccato la cifra record di 6.110 miliardi di dollari.

A marzo i prezzi al consumo nell’Eurozona sono saliti meno del previsto, del 2,4% su base annua, mentre il dato core ha superato le attese con un aumento del 2,9% soltanto.

Il Presidente Biden e il Presidente cinese Xi Jinping si sono sentiti al telefono mercoledì. Hanno discusso, tra l’altro, dei rischi dell’intelligenza artificiale, delle preoccupazioni per il sostegno cinese alle basi militari russe e del cambiamento climatico.

Il settore manifatturiero in Cina a marzo è cresciuto per la prima volta in sei mesi, l’indice PMI è salito da 49,1 di febbraio a 50,8. L’indice non manifatturiero è salito a 53, il livello massimo da settembre. Nell’Eurozona, il PMI composito a marzo è tornato in territorio positivo per la prima volta dal maggio scorso. In linea con i dati positivi in Giappone e Regno Unito, l’economia globale sembra aver raggiunto un punto d’inflessione positivo. Il recente aumento della domanda di metalli industriali conferma tale andamento.

Le vendite di veicoli leggeri negli Stati Uniti sono aumentate del 5% nel primo trimestre.

Durante una visita in Cina, il Segretario del Tesoro Janet Yellen ha messo in guardia il Paese dall’utilizzo della capacità industriale in eccesso per la produzione di merci che l’economia mondiale non è in grado di assorbire.

Secondo il Financial Times, i prezzi degli immobili residenziali in Europa l’anno scorso sono scesi per la prima volta in dieci anni, in calo dello 0,3% nell’Unione Europea e dell’1,1% nell’Eurozona. Ne ha risentito in particolare il mercato immobiliare tedesco, che ha subìto un calo dell’8,4% su base annua, secondo solo al Lussemburgo che ha perso il 9,1%.

In un’intervista al quotidiano giapponese Asahi di venerdì, il governatore della banca centrale Kazuo Ueda ha dichiarato che l’istituto potrebbe alzare i tassi qualora la debolezza dello yen e l’aumento dei salari facessero salire l’inflazione.

A marzo l’economia canadese, sensibile all’andamento dei tassi d’interesse, ha perso 2.200 posti di lavoro. Il tasso di disoccupazione in Canada è salito dal 5,8% di febbraio al 6,1%.

Mercoledì, il peggior terremoto in 25 anni ha ucciso almeno 12 persone a Taiwan e ha interrotto temporaneamente la produzione di semiconduttori di importanza critica. Il colosso della produzione di chip, Taiwan Semiconductor Manufacturing Company, ha dichiarato che la produzione è tornata quasi alla normalità verso la fine della settimana.


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Fonti: MFS research, Wall Street Journal, Financial Times, Reuters, Bloomberg News, FactSet Research, CNBC.com.

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