MFS Caffè 1924 - Rubrica Virtuale

Un appuntamento trimestrale sull’attualità dei mercati.

Assunta: Buongiorno e ben ritrovati alla rubrica virtuale MFS Caffè 1924. Un appuntamento trimestrale sull’attualità dei mercati. 3 domande con 3 risposte per identificare le variabili chiave da monitorare.

Oggi cercheremo di fare luce su alcune tematiche molto attuali:

in primis le prossime elezioni negli Stati Uniti e il potenziale impatto sulle varie asset class, proseguiremo con alcuni spunti sulle prospettive del mercato high yield europeo e chiuderemo con alcune riflessioni sui titoli value.

Sono Assunta Siviero, Sales Director per l’Italia di MFS e come di consueto sono molto lieta di avere con me il collega Filippo Gaffuri, Market Consultant che collabora col team investimenti per fare un pò di luce su quanto sta accadendo sui mercati. Buongiorno Filippo!

Filippo: Buongiorno a te Assunta, buongiorno a tutti voi e grazie come sempre per l’invito!

Assunta: allora Filippo, partiamo subito con la prima domanda....

Si parla sempre più spesso di geopolitica, lo abbiamo fatto anche durante lo scorso appuntamento con questa rubrica. È un rischio sempre presente, ma quest'anno si sta rivelando più impegnativo del solito per una serie di motivi. Il primo è che ovviamente ci sono elezioni in tutto il mondo, ma quella su cui ci stiamo concentrando di più è ovviamente l'elezione degli Stati Uniti. Cosa succede se vince Trump? E se vincesse Biden? Cosa significherebbe per i rischi di sicurezza, per il commercio globale e la politica fiscale?

Filippo: Dunque Assunta partiamo con la buona notizia e cioè che, se pensate che Trump vincerà beh... abbiamo già vissuto una presidenza Trump! Quindi credo che la maggior parte degli investitori abbia un'idea di cosa potrebbe portare questa presidenza. Ad essere onesti, alcune classi di attivi stanno già riflettendo una potenziale aspettativa di vittoria di Trump. Ma direi che se dovesse vincere, come investitore mi concentrerei molto sul percorso a lungo termine del dollaro USA, soprattutto se ci sono punti interrogativi sullo stato di diritto negli Stati Uniti o sulla forza istituzionale del Paese. L'altra cosa fondamentale su cui concentrarsi sono gli asset dei mercati emergenti e la loro reazione a una presidenza Trump. Quindi, ancora una volta, bisogna tenere conto di questi due aspetti: il rischio valutario e il rischio dei mercati emergenti. Inoltre, la seconda considerazione chiave quando si pensa alla geopolitica in termini di elezioni è il percorso fiscale. Mi spiego meglio: sappiamo che normalmente nei Paesi che si trovano sotto elezioni, ci si aspetta che il partito in carica utilizzi una maggiore pressione fiscale. Come MFS riteniamo che, sia che i democratici o i repubblicani vincano le elezioni americane, non assisteremo a un cambiamento sostanziale del deficit fiscale negli Stati Uniti. Sarà diverso in termini di composizione, ma non in termini di entità in sé. Pertanto Assunta, continueremo a discutere di sostenibilità del debito negli Stati Uniti e del percorso dei premi a termine nella curva dei rendimenti.

Assunta: grazie Filippo, molto interessanti queste considerazioni sulle elezioni americane. Deduco quindi che queste considerazioni possano essere  valide anche per altre aree in cui si stanno svolgendo elezioni. Ad esempio, in Europa, a giugno si terranno le elezioni del Parlamento europeo e della Commissione. È un aspetto di cui dovremmo tenere conto e che, ancora una volta, potrebbe riflettersi sulle valute e sull’andamento dell’asset class obbligazionaria.

Ora infatti, restando sempre sul mondo obbligazionario, passerei ora al secondo argomento di oggi e, vorrei avere da te alcuni spunti sulla situazione del mercato high yield europeo. Al momento le valutazioni di diverse asset class appaiono eccessive, ma non quelle dell'high yield europeo, che figura tra i segmenti più interessanti del panorama globale. Quale è la posizione del nostro Investment Team sul tema?

Filippo: Vedi Assunta, ci sono molti fattori che supportano questa asset class. Faccio alcuni esempi. Come puoi vedere dalla slide, attualmente i rendimenti dell'high yield europeo sono interessanti rispetto ai valori storici. Al 6,56% circa, i rendimenti a livello di indice sono nettamente superiori alla loro media mobile decennale del 4,53%. Questa è una considerazione importante, in quanto il rendimento corrente influisce direttamente sulle aspettative di rendimento future.

Assunta: Molto interessante, ma puoi aiutarci a capire meglio questo discorso sulle aspettative di rendimento?

Filippo: Certamente! Esiste una solida relazione storica tra rendimenti iniziali come quelli odierni e performance successive. Questa slide mostra bene come, con un rendimento iniziale del 6,56% per i titoli HY europei, il rendimento mediano per i cinque anni successivi si attesta al 7,9%, con rendimenti compresi nell'intervallo 5,49-9,44%. Inoltre, le prospettive per i rendimenti obbligazionari attesi hanno beneficiato delle indicazioni fornite di recente dalle principali banche centrali, inclusa la BCE, circa gli imminenti tagli dei tassi.

Assunta: Capisco. E da un punto di vista fondamentale, quale è la situazione? Molti clienti spesso fanno riferimento al tema del “muro delle scadenze”, c’è da preoccuparsi su questo fronte?

Filippo: Nel complesso, un netto aumento dei tassi di default o il cosiddetto "muro delle scadenze" non ci preoccupano. Come si osserva da questa slide, il rischio di rifinanziamento rimane limitato alla luce delle prospettive di tagli dei tassi e di un picco delle scadenze che potrebbe concretizzarsi solo nel 2026.

Assunta: Grazie per la spiegazione esaustiva Filippo, molto utile. Riassumendo quindi, dato che l'high yield europeo continua ad essere sostenuto da fondamentali solidi e che il contesto macro sta diventando più favorevole, anche in vista dei tagli dei tassi di riferimento, riteniamo che sia giunto il momento di prendere in considerazione un aumento dell'esposizione a questo segmento.

Veniamo ora all’ultima domanda di oggi...

In passato all’interno di questa rubrica abbiamo affrontato il tema del dibattito tra titoli value e growth, cercando di evidenziare gli elementi a supporto dell’uno e dell’altro stile. Mi pare di capire che oggi il nostro Team Investimenti trova molti elementi a sostegno degli “sfavoriti” titoli value, puoi aiutarci a capirne meglio le motivazioni?

Filippo: Corretto Assunta, provo a spiegarmi per punti: 1) innanzitutto riteniamo che i potenziali ostacoli posti dai tassi d'interesse allo stile value siano ampiamente riflessi nelle valutazioni attuali. Con l'inflazione vicina ai livelli target e i tassi d'interesse destinati probabilmente a diminuire, ci aspettiamo che la maggior parte della flessione dei tassi si concentri sul tratto a breve della curva dei rendimenti, normalizzandone la forma. 2) L'intelligenza artificiale ha dato un contributo determinante all'aumento delle aspettative recentemente, ma non si deve pensare che giovi unicamente alle imprese tecnologiche. L'IA ha tutte le carte in regola per favorire un miglioramento della produttività e dei margini in molti settori.  In un recente documento, Absolute Strategy Research ha sottolineato come, dopo il settore tecnologico, il maggior aumento della frequenza del termine IA nelle call sugli utili del quarto trimestre 2023 si è registrato nel comparto industriale. 3) Come sappiamo Assunta, quando si investe, le valutazioni sono molto importanti! Attualmente i titoli delle "Magnifiche 7" sono scambiati a circa 33 volte gli utili, più del doppio rispetto al livello di 16x del resto dell'MSCI World Index. Sebbene alcuni meritino un premio valutativo più di altri, le buone notizie riguardo a questi titoli sono in gran parte già scontate nelle quotazioni; ne consegue che, per giustificare questi premi, le elevate aspettative di crescita degli utili ad essi associate dovranno essere soddisfatte. Questa tabella mostra i P/E prospettici a 12 mesi per il mercato statunitense. Tenendo conto delle previsioni di espansione degli utili per il prossimo anno, i titoli value sono scambiati a livelli in linea con la media a lungo termine, mentre le valutazioni delle azioni growth sono vicine al picco degli ultimi 10 anni, che riflette un premio del 30% circa rispetto alla media a lungo termine.

Assunta: Tutto molto chiaro e condivisibile Filippo, concordo sul fatto che le valutazioni non offrono previsioni accurate sulla performance a breve termine, ma sappiamo che sul lungo periodo il loro potere predittivo migliora notevolmente, per cui gli alti prezzi di oggi prefigurano minori rendimenti futuri. Forse non è il caso di scommettere contro tutti i titoli growth, ma a questi livelli è senz'altro razionale essere cauti e molto più selettivi. Al di fuori delle Magnifiche 7 e di una schiera ristretta di azioni growth, i mercati azionari presentano valutazioni ragionevoli e offrono buone opportunità. Grazie mille ancora Filippo per il tuo contributo molto esaustivo e per averci aiutato a fare chiarezza su alcune tematiche decisamente attuali!

Filippo: Grazie a te Assunta, come sempre, per avermi coinvolto e grazie a voi a per l’ascolto. Alla prossima!

Assunta: E con tutti voi, ci vediamo al prossimo appuntamento con MFS Caffè 1924.

Grazie e buona giornata!

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